Martedì 6 gennaio, dalle 15.00 alle 24.00 la Pizzeria Citybiliardo di
Davesco-Lugano sarà luogo della Festa della Befana dell'associazione
Giochintavola.
Sarà l'occasione per provare i doni che ci sono
arrivati e per riscoprire qualche evergreen dimenticato; non
mancheranno mostri sacri e vi sarà pure lo spazio per il gioco
tridimensionale.
I partecipanti, al prezzo di CHF 20.- (.ca 16 €)
potranno avere una pizza (o un primo) a loro scelta, una bibita da 3dl
ed un dessert (al momento tiramisù, poi dipende dalla luna del cuoco e
del gerente), per i bambini il prezzo dovrebbe essere di .ca 15 CHF / 12 €.
Iscrizioni scrivendo a groblnjar.lugames@gmail.com ed indicando nome-cognome / n° partecipanti.
Vi aspettiamo numerosi!
martedì 9 dicembre 2014
venerdì 21 novembre 2014
Le mie impressioni: Nations
Qualcuno giocandoci si è
sentito Romano dentro? Non credo. Personalmente ho vissuto un’esperienza da
Santo Patrono della civiltà a me affibbiatami dal caso. Ho coccolato i miei
cittadini (= puzzilli), ho bruciato i loro collegamenti neurali ed
amorevolmente li ho condotti verso la modernità ordinandogli ora di essere
minatori, ora di essere ranger, ora liberi pensatori.
Sedersi ad un tavolo di Nations
comporta due impegni diametralmente opposti: o si guarda il gioco come un’accozzaglia
di carte, puzzilli e potenziali combo da ordinare e massimizzare oppure si
lavora di fantasia e ci si stupisce a vedere i propri lanzichenecchi egiziani
conquistare la Groenlandia intanto che a casa si studiano i combustibili per
razzi. Risultato soddisfacente? Mah…
L’ambientaz…che? Beh… è un
gioco di civilizzazione… dura ambientare quattromila anni di terra in un gioco…
Cosa? Le plance sono tutte sono uguali? Nooo! Sul lato B delle plance hai delle
azioni speciali… Vabbeh… Qualcuno vuol giocare a Skip Bo?
Per fortuna c’è il
regolamento che non lascia molti dubbi anche se è stato necessario un supplemento
per i vari poteri speciali delle meraviglie e dei consiglieri ma è una pecca
banale; subito si potrà iniziare a giocare in maniera abbastanza coerente con
soddisfazione da 2 a 5 giocatori. Il numero assurdo di carte e l’uscita
totalmente randomica delle stesse lascia intuire che ben difficilmente si
riuscirà a stabilire una strategia vincente, meglio lasciarsi guidare dalle
correnti dell’alea e puntare al massimo sempre e subito; oddio, alcune
regolette in base al numero dei giocatori ci sono ma sono talmente evidenti che
il non capirle porterà lo sventurato giocatore a passare un paio d’ore ad
annaspare alla disperata ricerca del minimo per sopravvivere (e non sarà
divertente intanto che gli altri si dilettano con carri armati, scoperte
scientifiche e costruzione del Louvre) mentre i punti vittoria attraccheranno
in porti lontani…
Dunque, gira le carte, compra
le carte, piazzaci su gli ometti, guarda i simboli e riscuoti/paga le risorse. Ogni
tanto guarda gli altri come stanno a forza militare per non incorrere in
penalità e occhio ai libri che sembrano punti vittoria ma non lo sono ma te ne
fanno fare (soprattutto se si gioca in 5). Non una botta di originalità ma il
meccanismo gira abbastanza bene superando anche i conteggi parziali che
obbligano, se qualcuno non l’avesse ancora capito, a non avere una strategia in
quanto tutti devono preoccuparsi di tutto. Sembra quasi che i nostri creatori
Finlandesi abbiano fatto di tutto per togliere qualsiasi tentazione di
controllo al gioco, però subdolamente! In pratica non ti accorgi che non puoi
far nulla contro il destino. Quasi filosofico questo titolo…
materiali ***
ambientazione *
regolamento ****
scalabilità *****
rigiocabilità ****
innovazione **
interazione ***
meccaniche ***
strategia *
tattica *****
GIUDIZIO 6.5
ambientazione *
regolamento ****
scalabilità *****
rigiocabilità ****
innovazione **
interazione ***
meccaniche ***
strategia *
tattica *****
GIUDIZIO 6.5
venerdì 24 ottobre 2014
Occhio critico - il progresso
Il progresso, questo meraviglioso meccanismo che ci permette di evolvere verso cime sempre più alte nelle scienze e nelle arti.
Il mondo del gioco da tavolo (GdT) non è esente da questa necessità e quindi negli ultimi tempi assistiamo ad un crescendo di interazione tra la tradizione e la modernità.
AGRICOLA ONLINE |
L'informatica non è buona e neppure cattiva, è informatica. Sta a noi (giocatori da tavolo) sfruttarla al meglio e non dimenticarci del perché giochiamo per la maggior parte del tempo ai GdT e non ai videogiochi. In questa maniera non cadremo nella trappola del rintanarci in casa perché abbiamo n-mila mosse da fare contro n-mila virtual-real giocatori.
Abbiamo quindi da una parte i GdT "reali" e dall'altra i GdT online. Quanto tempo occorrerà perché i due mondi si intersechino? 0 secondi. Esistono già dei giochi che sfruttano gli smartphones e le famigerate applicazioni per velocizzare calcoli, gestire informazioni "nascoste" e creare "ambiente".
Ora, lungi da me l'idea di esaltare o infangare l'utilizzo della tecnologia nei GdT; non sono favorevole a questo "crossover" ma è solo la mia personalissima immagine del GdT e del perché ci gioco che mi fa storcere il naso. Però...
Ecco quindi che girovagando per la rete trovo parole come le seguenti, lascio all'ultima immagine il compito di commentarle.
"...disponibile un companion software tipo le plancette elettroniche di Zombicide! in modo da alleggerire alcuni processi randomici e soprattutto aggiungere profondità al gioco con effetti audio"
SE LA PROFONDITA' DIPENDESSE DAGLI EFFETTI AUDIO... |
mercoledì 15 ottobre 2014
Le mie impressioni: Russian Railroads
Dunque, un giocatore cosa potrebbe aspettarsi da un gioco con questo
titolo? Immagino un guerra senza esclusione di colpi nel gelido inverno
sovietico alfine di completare la più moderna ed efficiente rete
ferroviaria ottenendo così gli elogi del Politburo.
Non è così.
E'
vero che ci sono gli operai gli ingegneri che aiutano e spronano gli
operai, è vero che c'è il freddo dell'ambientazione (un freddo così l'ho
provato poche volte), ma si fa proprio fatica ad immaginarsi l'opera in
corso. No, non ci si sente né operai congelati e neppure potenti
magnati dell'acciaio. Ci si sente piuttosto degli scacchisti alle prese
con pochi pezzi e tante varianti.
Una plancia che si spiega da sé,
vagoncini ed operai funzionali, tessere solide che si incastrano in
maniera ottimale, grafica colorata ma non in maniera da far venire il
mal di testa o un edema corneo per riuscire a distinguere tutte le
informazioni contenute nella plancia. Un piacere per gli occhi e per le
mani.

Il gioco scala abbastanza bene, a seconda del numero di
giocatori però si sente un leggero ma persistente retrogusto amaro
dell'obbligo di strategia soprattutto se si gioca sempre con la stessa
compagnia ed in meno di 4 giocatori (limite massimo).
Per poterlo
dominare occorrono svariate partite. Personalmente comincio ora ad
annoiarmi a giocarlo in due dopo una cinquantina di partite anche se
continuo a sperimentare varianti (di norma fallimentari) alle mosse
"logiche".
Le meccaniche non presentano nulla di nuovo sul fronte
orientale. Piazzamento lavoratori, pesca tessere, tre bei percorsi che
danno bei bonus. Se si può parlare di innovazione è la miscela del tutto
a filar via liscia come l'olio, le meccaniche scorrono talmente lineari
che sembrano quasi noiose. Sono invece "solo" ottimamente incastrate.
L'interazione
indiretta è presente anche se non vuole disturbare (sembra quasi la
filosofia del gioco) ed anche in questo caso dipende molto da numero dei
giocatori. Mentre in 2 è veramente un continuo "massimizzo la mia mossa
o minimizzo quella dell'avversario?" dando sempre un'occhiata a quello
che ha fatto l'avversario, in 4 si tratta di correre per ottenere il
massimo da ogni mossa. Troppo difficile marcarsi stretto e guardarsi
alle spalle.
La strategia è di una semplicità disarmante: due
partite e tutto è chiaro, così come sono chiare le contromisure. Non è
certo il punto forte del gioco.
Discorso esattamente opposto alla
strategia è la tattica, qui tutto è mutevole, soprattutto dovendo
reagire immediatamente alle mosse degli avversari; un errore ed il treno
dei punti prende irrimediabilmente una strada differente dal destino
del distratto.
Inizialmente sono rimasto estremamente colpito dal
flusso delle azioni quasi "zen". Il nostro è un gruppo che tende molto
alla scontro e le prime partite si sono sviluppate tutte sul "togli le
traversine all'avversario", con l'andare del tempo però la tendenza è
stata quella di "mascherare" le proprie intenzioni piazzando le zampate
giuste al momento giusto. Grazie alle diverse possibilità di gioco la
sua longevità non è così limitata come può sembrare anche se non è
sicuramente il gioco definitivo: freddo, fondamentalmente astratto,
interazione diretta assente; personalmente non mi sogno le partite che
ho giocato però mi piace. Mi piace lo scontro simile ad una partita di
Hive, mi piacciono le veloci modifiche di strategia come in Le Havre, mi
piace la chiarezza dei flussi come in Antike Duellum.
Ecco, forse è
proprio questo il suo grande difetto: è un gioco troppo "giusto", troppo
"perfetto"; pare che gli autori abbiano svolto il loro compito senza
una sbavatura, senza una virgola di troppo, però senza cuore.
materiali *****
ambientazione *
regolamento *****
scalabilità ***
rigiocabilità ****
innovazione ***
interazione ****
meccaniche ****
strategia *
tattica *****
GIUDIZIO 7
lunedì 4 agosto 2014
Cos'è successo nel fine settimana in Piora?
Fine settimana in Piora (senza radio, senza televisione e senza rete per cellulari e ammenicoli vari) giocando a:
Command & Colors Napoleonics, il generalissimo McDeck cerca di sostenere l'attacco dei Portoghesi contro i Francesi capitanati dal generale Tateouilles ad Aire. Lui ha carte sfigate me è un cecchino, io ho bellissime carte, una gran strategia ma non avrei colpito neanche avessi avuto i proiettili al plutonio e gli avversari con disegnato sulla divisa il bersaglio.
Gioco che con l'andare delle partite mi conquista sempre più, a poco a poco le varie tipologie di unità ci sono sempre più famliari e con esse le innumerevoli piccole modifiche alle caratteristiche delle stesse. Facile il setup, belli i materiali, a volte insulse le carte ma si sa... la guerra è caos...
Battlestar Galactica 7 giocatori, obiettivo terra, 2 cylon, 1 leader cylon con 4 carte obiettivo "vinci coi cylon"... L'avranno pure vinta ma è durata 7 ore e mezza! Il buon Tight ammutinato e perennemente attaccato alla bottiglia di Zwetschgeschnaps (in mancanza di Ambrosia) ha cercato disperatamente di far avanzare il Galactica verso la sua destinazione ma contro 3 cylon è veramente dura...
Setup assurdo (mancavano solo le loyalties cards...), materiale cosìcosì (i centurioni non si possono vedere con quelle manine da neonato) no... scherzo... a parte i centurioni tutto il resto suda ambientazione da tutte le falle dello scafo del Galactica, immersione nel gioco beh... se abbiamo resistito da mezzanotte alle sette di mattino direi che è abbastanza coinvolgente
Blocks in the West La linea gotica sta diventando un must nell'ultimo periodo, complimenti a Ventonuovo! Il gioco appaga l'occhio e, complici anche le regole base veramente chiare e comprensibili a tutti, parecchi germanofoni si stanno lanciando nell'avventura di ruotar blocchetti e lanciar dadi. La mia capacità di spiegare alla lettera un regolamento è oramai proverbiale (se presento un gioco in associazione gli invitati arrivano con la loro copia del regolamento...) ma passin passetto il gioco scorre via veloce tra la curiosità dei fan di Gerdts e Rosenberg.
Setup... da wargame, materiale da urlo, battaglie che lasciano intravedere le potenzialità del gioco se solo qualcuno mi dedicasse un po' di tempo e giocasse con me.
Dominant Species Tavolo pieno di specie in competizione fra di loro per il dominio del globo terraqueo. I mammiferi, esseri superiori ed infinitamente più brillanti ed intelligenti di tutti gli altri scappano come conigli dinnanzi all'avanzare del gelo e dei famelici insetti che prima schiantano gli anfibi e poi cercano di prendersela con rettili ed uccelli alleati nel cercare la fuga per la supremazia. In fondo i ragnetti (alla loro prima partita... poverini!) cercano un angolino scuroscuro per evitare il caos che regna attorno alle loro piccole prede. Arriva però il momento della resa dei conti quando, tre ore dopo la quasi-estinzone a causa degli insetti, agli anfibi arriva la carta "Distruzione" o "Olocausto" non ricordo come si chiama. Basta uno sguardo ed una frase detta al momento giusto dal capofila dei rettiili per far scatenare la vendetta. Insetti fuori dal gioco a rosicare e Anfibi che, felici del loro operato, si rilasseranno per finire tranquilli tranquilli il loro cammino. Colpo di coda finale dei rettili che meglio si sono adattati a viver nella tundra , sarà loro il dominio del mondo seguiti da uccelli, insetti, mammiferi (dietro per 4 punti!), anfibi ed aracnidi.
Setup funzionale, materiale funzionale, gioco sontuoso. Rosiconi e pianificatori accaniti astenersi.
Through the Ages
Il nostro buon Trap, ancora scosso per l'overdose di incertezza precedente (era Mr. Insetto... ) ci propone questo mito. Non posso non acconsentire ed insieme a Mec intraprendiamo questo nostro primo cammino attraverso le ere di Chvatil.
Complice l'esperienza con Nations parecchio ci è familiare ma, mentre Mec prende a sberle il maestro in quanto a programmazione e sfruttamento ideale di risorse e manovalanza, io faccio la fine del somaro con a sinistra la carota ed a destra l'insalata: muoro (lui di fame, io per troppa abbondanza di cose da fare).
Setup immediato, grafica... ok, c'è una grafica. Gioco mozzafiato dalle infinite possibilità e microscopiche sottigliezze da individuare prima del disastro. La conoscenza delle carte fa parecchio però sono tutte talmente "ricche" che c'è da mangiare per tutti. Coup de foudre.
Tempête sur l'échiquier
Rielaborazione del gioco della Ludodélire (quelli di Formule Dé e Manhattan) del 1991. La scacchiera si trasforma e tra pedoni che si fanno esplodere distruggendo tutto ciò che sta intorno a loro e regine che lanciano raggi laser i re ed i loro "burattinai" non avranno molti momenti dove rilassarsi! Gioco due partite, diamo il cambio ad altri due giocatori che a loro volta dovranno cedere la scacchiera sotto insistenti richieste di altri. Definirlo coinvolgente è dir poco
Setup velocissimo (un mazzo da cui pescare oltre alla scacchiera), grafica di Mathieu (quello di Cash'n'Guns) quindi molto gradevole per gli amanti delle strips ed assolutamente in tema col gioco, gioco veloce, devastante, imprevedibile... un gioco!
Uffahhh... la Con è già finita...
Command & Colors Napoleonics, il generalissimo McDeck cerca di sostenere l'attacco dei Portoghesi contro i Francesi capitanati dal generale Tateouilles ad Aire. Lui ha carte sfigate me è un cecchino, io ho bellissime carte, una gran strategia ma non avrei colpito neanche avessi avuto i proiettili al plutonio e gli avversari con disegnato sulla divisa il bersaglio.
Gioco che con l'andare delle partite mi conquista sempre più, a poco a poco le varie tipologie di unità ci sono sempre più famliari e con esse le innumerevoli piccole modifiche alle caratteristiche delle stesse. Facile il setup, belli i materiali, a volte insulse le carte ma si sa... la guerra è caos...
Battlestar Galactica 7 giocatori, obiettivo terra, 2 cylon, 1 leader cylon con 4 carte obiettivo "vinci coi cylon"... L'avranno pure vinta ma è durata 7 ore e mezza! Il buon Tight ammutinato e perennemente attaccato alla bottiglia di Zwetschgeschnaps (in mancanza di Ambrosia) ha cercato disperatamente di far avanzare il Galactica verso la sua destinazione ma contro 3 cylon è veramente dura...
Setup assurdo (mancavano solo le loyalties cards...), materiale cosìcosì (i centurioni non si possono vedere con quelle manine da neonato) no... scherzo... a parte i centurioni tutto il resto suda ambientazione da tutte le falle dello scafo del Galactica, immersione nel gioco beh... se abbiamo resistito da mezzanotte alle sette di mattino direi che è abbastanza coinvolgente
Blocks in the West La linea gotica sta diventando un must nell'ultimo periodo, complimenti a Ventonuovo! Il gioco appaga l'occhio e, complici anche le regole base veramente chiare e comprensibili a tutti, parecchi germanofoni si stanno lanciando nell'avventura di ruotar blocchetti e lanciar dadi. La mia capacità di spiegare alla lettera un regolamento è oramai proverbiale (se presento un gioco in associazione gli invitati arrivano con la loro copia del regolamento...) ma passin passetto il gioco scorre via veloce tra la curiosità dei fan di Gerdts e Rosenberg.
Setup... da wargame, materiale da urlo, battaglie che lasciano intravedere le potenzialità del gioco se solo qualcuno mi dedicasse un po' di tempo e giocasse con me.
Dominant Species Tavolo pieno di specie in competizione fra di loro per il dominio del globo terraqueo. I mammiferi, esseri superiori ed infinitamente più brillanti ed intelligenti di tutti gli altri scappano come conigli dinnanzi all'avanzare del gelo e dei famelici insetti che prima schiantano gli anfibi e poi cercano di prendersela con rettili ed uccelli alleati nel cercare la fuga per la supremazia. In fondo i ragnetti (alla loro prima partita... poverini!) cercano un angolino scuroscuro per evitare il caos che regna attorno alle loro piccole prede. Arriva però il momento della resa dei conti quando, tre ore dopo la quasi-estinzone a causa degli insetti, agli anfibi arriva la carta "Distruzione" o "Olocausto" non ricordo come si chiama. Basta uno sguardo ed una frase detta al momento giusto dal capofila dei rettiili per far scatenare la vendetta. Insetti fuori dal gioco a rosicare e Anfibi che, felici del loro operato, si rilasseranno per finire tranquilli tranquilli il loro cammino. Colpo di coda finale dei rettili che meglio si sono adattati a viver nella tundra , sarà loro il dominio del mondo seguiti da uccelli, insetti, mammiferi (dietro per 4 punti!), anfibi ed aracnidi.
Setup funzionale, materiale funzionale, gioco sontuoso. Rosiconi e pianificatori accaniti astenersi.
Through the Ages
Il nostro buon Trap, ancora scosso per l'overdose di incertezza precedente (era Mr. Insetto... ) ci propone questo mito. Non posso non acconsentire ed insieme a Mec intraprendiamo questo nostro primo cammino attraverso le ere di Chvatil.
Complice l'esperienza con Nations parecchio ci è familiare ma, mentre Mec prende a sberle il maestro in quanto a programmazione e sfruttamento ideale di risorse e manovalanza, io faccio la fine del somaro con a sinistra la carota ed a destra l'insalata: muoro (lui di fame, io per troppa abbondanza di cose da fare).
Setup immediato, grafica... ok, c'è una grafica. Gioco mozzafiato dalle infinite possibilità e microscopiche sottigliezze da individuare prima del disastro. La conoscenza delle carte fa parecchio però sono tutte talmente "ricche" che c'è da mangiare per tutti. Coup de foudre.
Tempête sur l'échiquier
Rielaborazione del gioco della Ludodélire (quelli di Formule Dé e Manhattan) del 1991. La scacchiera si trasforma e tra pedoni che si fanno esplodere distruggendo tutto ciò che sta intorno a loro e regine che lanciano raggi laser i re ed i loro "burattinai" non avranno molti momenti dove rilassarsi! Gioco due partite, diamo il cambio ad altri due giocatori che a loro volta dovranno cedere la scacchiera sotto insistenti richieste di altri. Definirlo coinvolgente è dir poco
Setup velocissimo (un mazzo da cui pescare oltre alla scacchiera), grafica di Mathieu (quello di Cash'n'Guns) quindi molto gradevole per gli amanti delle strips ed assolutamente in tema col gioco, gioco veloce, devastante, imprevedibile... un gioco!
Uffahhh... la Con è già finita...
lunedì 7 luglio 2014
I nabbi (o babbani o niubbi o fate voi), questi sconosciuti.
No, non è vero, non sono un mondo sconosciuto. Ne ho fatte di fiere ed incontri e pomeriggi divulgativi e serate a tema e cene con amici e... e... e...
E li riconosco. Riconosco lo sguardo assente e l'EEG piatto al solo sentir parlare di "carte" "tessere" o "dado", soprattutto se non definisco la puntata o peggio se dico che di puntata non vi è l'ombra.
E allora, dopo cinque anni di convivenza con la ragazza più bella del mondo
...
o quasi...
(no... NO! LA FRIGGITRICE PIENA NO!!! AHIO!)
Non riesco ancora a capire una cippa di quel che le piace e di quel che le fa schifo?
Le Havre Sì - Agricola No
Zombie Dice Sì - Quarriors No
Finstere Flure Sì - Takenoko No
E l'ultima perla...
Sabato torno a casa dopo rilassante aperitivo (dalle 10.30 alle 14.30) a Locarno con sottobraccio sassi e tavola del go. Lei, mezza addormentata dopo il turno mattutino in ospizio mi guarda e mi chiede cosa diavolo sia.
Ora, ovvio che non parto dalla filosofia del go e neppure dalle regole. Parto invece dal gomoku.
"Hai in mente forza quattro? Ecco, è la stessa cosa solo che è forza 5 e che piazzi le pedine dove meglio credi." Tralascio appositamente di chiarire il posizionamento della seconda pedina a quattro incroci liberi di distanza dalla prima pedina per il giocatore iniziale (che spiegherò in un secondo momento).
Sei partite di fila, sei legnate una peggio dell'altra (rideva!!!!). Io che pazientemente le spiego (cerco perlomeno) il concetto della linea di quattro aperta ai due lati.
La sera decina di partite con tentativo di gobang prontamente messo da parte. Lei che se ne esce con un "Finalmente! Questo sì che è un bel gioco!"
Gomoku è il gioco del momento nella Hit Parade in questo sperduto angolino del Bellinzonese.
Cari divulgatori, ricordatevi di non dare mai, mai nulla per scontato.
E li riconosco. Riconosco lo sguardo assente e l'EEG piatto al solo sentir parlare di "carte" "tessere" o "dado", soprattutto se non definisco la puntata o peggio se dico che di puntata non vi è l'ombra.
E allora, dopo cinque anni di convivenza con la ragazza più bella del mondo
...
o quasi...
(no... NO! LA FRIGGITRICE PIENA NO!!! AHIO!)
Non riesco ancora a capire una cippa di quel che le piace e di quel che le fa schifo?
Le Havre Sì - Agricola No
Zombie Dice Sì - Quarriors No
Finstere Flure Sì - Takenoko No
E l'ultima perla...
Sabato torno a casa dopo rilassante aperitivo (dalle 10.30 alle 14.30) a Locarno con sottobraccio sassi e tavola del go. Lei, mezza addormentata dopo il turno mattutino in ospizio mi guarda e mi chiede cosa diavolo sia.
Ora, ovvio che non parto dalla filosofia del go e neppure dalle regole. Parto invece dal gomoku.
"Hai in mente forza quattro? Ecco, è la stessa cosa solo che è forza 5 e che piazzi le pedine dove meglio credi." Tralascio appositamente di chiarire il posizionamento della seconda pedina a quattro incroci liberi di distanza dalla prima pedina per il giocatore iniziale (che spiegherò in un secondo momento).
Sei partite di fila, sei legnate una peggio dell'altra (rideva!!!!). Io che pazientemente le spiego (cerco perlomeno) il concetto della linea di quattro aperta ai due lati.
La sera decina di partite con tentativo di gobang prontamente messo da parte. Lei che se ne esce con un "Finalmente! Questo sì che è un bel gioco!"
Gomoku è il gioco del momento nella Hit Parade in questo sperduto angolino del Bellinzonese.
Cari divulgatori, ricordatevi di non dare mai, mai nulla per scontato.
lunedì 30 giugno 2014
Quando la scimmia dev'essere ascoltata.
SCIAMANTI
A volte, per snobismo, non ascoltiamo le impressioni degli altri perchè siamo abbastanza "imparati" (o almeno così crediamo). Ecco che dunque mi appresto a cospargermi il capo di cenere ed a ritornare sulla terra dopo aver picchiato l'ennesima craniata alla passerella sul Ticino all'altezza di Monte Carasso (neppure così tanto alta...) durante l'ennesimo volo pindarico.
Il pensiero è semplice: se tutti ne parlano bene è per piaggeria nei confronti di un prodotto commerciale.
E quindi non lo vedo, non ci gioco, non mi interessa, è troppo caro (vero!!!), puzza, ...
FACHIRI
Ed allora cosa è cambiato? Semplice, il commento di una persona che ho conosciuto recentemente, che mi ha fatto immediatamente un'ottima impressione e che se ne è uscita con un "E' il gioco supremo! Se non ce l'hai non hai mai giocato!".
Vabbeh... ero riuscito a sedare la scimmia per un anno a furia di grappini e superiorità ed ora tutto il lavoro psicologico è andato a quel paese.
So che devo dar la tara ai "pro" del settore ludico, di ben poca gente prendo tutto quel che esce dalla bocca come oro colato (forse solo il mio capo, e solo nell'ambito professionale), so che non devo farmi influenzare dalle mode passeggere però...
INGEGNERI
"Ciao Stefano!"
"Ciao Simone, aspetta ma quella non è la scatola che ti faceva schifo? Quella non è la scatola di..."
Sapete cosa non mi piace di questo gioco? Che ci ho giocato in quattro non appena comprato e poi, a casa, ci ho rigiocato DA SOLO per due volte...
Che dire? Mi piace... tanto...
...
maledetta scimmia urlatrice...
martedì 24 giugno 2014
2014.06.21 - Campionati svizzeri di Agricola
Con la premessa che adoro Agricola ma non ci so giocare (mi perdo tra occupazioni bellissime ed utilissimi piccoli miglioramenti) e con la seconda premessa che quando mi fanno gli occhioni "alla Bambi" non so dir di no, mi ritrovo al tavolo di apertura del I torneo ufficiale di giochintavola: i campionati svizzeri di Agricola.
Sono mezzo addormentato, ho bevuto solo un caffè e so che non ci sarà né birra, né vino, né grappini a pranzo e subito dopo, non ci sono pause e quindi deve finire la partita prima di uscire a fumare, insomma perché sono sveglio alle 10.00 di uno splendido sabato mattina?
Bah, questi pensieri non aiutano la mia strategia, la partita scorre come scorre l'asfalto sul petto dello skateboarder che sta slidando di faccia giù per la discesa (quindi male). Mi ritrovo una bella carta elemosina al primo raccolto (per chi non conoscesse Agricola no, non è una strategia molto efficace se vuoi vincere) ed arrancherò a cercare di tappare buchi con due contadini per tutta la partita (per chi non conoscesse Agricola neanche questa è una gran pensata). Punteggio finale: 13 punti, trerzo al tavolo (ovviamente 3 giocatori) ed 1 punto per la partecipazione. ... 'namo bbene...
Dai, c'è risotto e luganighetta che il buon Mattia ha bagnato con un buon Merlot lasciandomente un mezzo bicchiere.
Complice anche il caffé accompagnato da uno Jaegermeister al vicino Club 61 affronto il sencondo incontro con piglio un po' più proattivo. Ganasso un po' di più, faccio idiozie à gogo, ancora un attimo e Soldo mi picchia (fortuna che è opposto a me e non ci arriva) mi becco al primo raccolto la solita elemosina e chiudo con 31 punti. SPETTACOLO!!! 31 PUNTI!!! RECORD!!!
Peccato che arrivo quarto al tavolo da 4.
Ed a questo punto scopro un mondo nuovo.
Scacchi, bridge, Subbuteo, provate a proporre ad un partecipante di un qualsiasi torneo dei giochi elencati di giocare contro un avversario già incontrato e minimo vi guarderanno con disgusto. Qui no. qui potessero giocare tre volte con gli stessi lo farebbero. La mia ferrea volontà a rispettare le regole (in maniera da evitare discussioni) viene meno ed osservo stupito questa nuova realtà che proprio per evitare discussioni preferisce giocare sempre coi giocatori al proprio livello. Lo sbigottimento sarà ancora maggiore quando mi diranno che il campionato svizzero è stato vinto da un Italiano. Mi sa che dovrò rivedere alcune mie convinzioni...
La terza partita finalmente mi vede a mio agio. Comincio a vedere cosa devo fare, ho sempre due progetti da implementare, sono a tempo col gioco e non devo rincorrere nulla; insomma, pur giocando spesso in terza posizione (ancora al tavolo da 3) mi ritrovo all'ultimo turno e...
...
E devo partire perchè la dolce metà festeggia il compleanno e devo andare a cena. Lascio a malincuore il posto ad Elia, certo che saprà darmi quel boost in più che mi permetterà di vincere la partita.
Beh, la partita la vinco con 36 punti. Vittoria meritatissima la mia in quanto il buon Elia si è accaparrato un numero abnorme di legni ed ha poi deciso di costruire chilometri di steccati.
Peccato che gli steccati li avevo già costruiti tutti io...
Insomma, una bella esperienza, sicuramente da rifare e che mi ha risvegliato il desiderio di piantar carote ed accudire cinghiali in casa. Aspetto la classifica ufficiale per bullarmela un po'...
Sono mezzo addormentato, ho bevuto solo un caffè e so che non ci sarà né birra, né vino, né grappini a pranzo e subito dopo, non ci sono pause e quindi deve finire la partita prima di uscire a fumare, insomma perché sono sveglio alle 10.00 di uno splendido sabato mattina?
la sala ed i partecipanti
Bah, questi pensieri non aiutano la mia strategia, la partita scorre come scorre l'asfalto sul petto dello skateboarder che sta slidando di faccia giù per la discesa (quindi male). Mi ritrovo una bella carta elemosina al primo raccolto (per chi non conoscesse Agricola no, non è una strategia molto efficace se vuoi vincere) ed arrancherò a cercare di tappare buchi con due contadini per tutta la partita (per chi non conoscesse Agricola neanche questa è una gran pensata). Punteggio finale: 13 punti, trerzo al tavolo (ovviamente 3 giocatori) ed 1 punto per la partecipazione. ... 'namo bbene...
Dai, c'è risotto e luganighetta che il buon Mattia ha bagnato con un buon Merlot lasciandomente un mezzo bicchiere.
Complice anche il caffé accompagnato da uno Jaegermeister al vicino Club 61 affronto il sencondo incontro con piglio un po' più proattivo. Ganasso un po' di più, faccio idiozie à gogo, ancora un attimo e Soldo mi picchia (fortuna che è opposto a me e non ci arriva) mi becco al primo raccolto la solita elemosina e chiudo con 31 punti. SPETTACOLO!!! 31 PUNTI!!! RECORD!!!
Peccato che arrivo quarto al tavolo da 4.
Ed a questo punto scopro un mondo nuovo.
Scacchi, bridge, Subbuteo, provate a proporre ad un partecipante di un qualsiasi torneo dei giochi elencati di giocare contro un avversario già incontrato e minimo vi guarderanno con disgusto. Qui no. qui potessero giocare tre volte con gli stessi lo farebbero. La mia ferrea volontà a rispettare le regole (in maniera da evitare discussioni) viene meno ed osservo stupito questa nuova realtà che proprio per evitare discussioni preferisce giocare sempre coi giocatori al proprio livello. Lo sbigottimento sarà ancora maggiore quando mi diranno che il campionato svizzero è stato vinto da un Italiano. Mi sa che dovrò rivedere alcune mie convinzioni...
4°: Gabriele - 3° Alfonso - 1° Marco - 2° Paolo
La terza partita finalmente mi vede a mio agio. Comincio a vedere cosa devo fare, ho sempre due progetti da implementare, sono a tempo col gioco e non devo rincorrere nulla; insomma, pur giocando spesso in terza posizione (ancora al tavolo da 3) mi ritrovo all'ultimo turno e...
...
E devo partire perchè la dolce metà festeggia il compleanno e devo andare a cena. Lascio a malincuore il posto ad Elia, certo che saprà darmi quel boost in più che mi permetterà di vincere la partita.
Beh, la partita la vinco con 36 punti. Vittoria meritatissima la mia in quanto il buon Elia si è accaparrato un numero abnorme di legni ed ha poi deciso di costruire chilometri di steccati.
Peccato che gli steccati li avevo già costruiti tutti io...
Insomma, una bella esperienza, sicuramente da rifare e che mi ha risvegliato il desiderio di piantar carote ed accudire cinghiali in casa. Aspetto la classifica ufficiale per bullarmela un po'...
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