Il progresso, questo meraviglioso meccanismo che ci permette di evolvere verso cime sempre più alte nelle scienze e nelle arti.
Il mondo del gioco da tavolo (GdT) non è esente da questa necessità e quindi negli ultimi tempi assistiamo ad un crescendo di interazione tra la tradizione e la modernità.
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L'informatica non è buona e neppure cattiva, è informatica. Sta a noi (giocatori da tavolo) sfruttarla al meglio e non dimenticarci del perché giochiamo per la maggior parte del tempo ai GdT e non ai videogiochi. In questa maniera non cadremo nella trappola del rintanarci in casa perché abbiamo n-mila mosse da fare contro n-mila virtual-real giocatori.
Abbiamo quindi da una parte i GdT "reali" e dall'altra i GdT online. Quanto tempo occorrerà perché i due mondi si intersechino? 0 secondi. Esistono già dei giochi che sfruttano gli smartphones e le famigerate applicazioni per velocizzare calcoli, gestire informazioni "nascoste" e creare "ambiente".
Ora, lungi da me l'idea di esaltare o infangare l'utilizzo della tecnologia nei GdT; non sono favorevole a questo "crossover" ma è solo la mia personalissima immagine del GdT e del perché ci gioco che mi fa storcere il naso. Però...
Ecco quindi che girovagando per la rete trovo parole come le seguenti, lascio all'ultima immagine il compito di commentarle.
"...disponibile un companion software tipo le plancette elettroniche di Zombicide! in modo da alleggerire alcuni processi randomici e soprattutto aggiungere profondità al gioco con effetti audio"
SE LA PROFONDITA' DIPENDESSE DAGLI EFFETTI AUDIO... |
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