Qualcuno giocandoci si è
sentito Romano dentro? Non credo. Personalmente ho vissuto un’esperienza da
Santo Patrono della civiltà a me affibbiatami dal caso. Ho coccolato i miei
cittadini (= puzzilli), ho bruciato i loro collegamenti neurali ed
amorevolmente li ho condotti verso la modernità ordinandogli ora di essere
minatori, ora di essere ranger, ora liberi pensatori.
Sedersi ad un tavolo di Nations
comporta due impegni diametralmente opposti: o si guarda il gioco come un’accozzaglia
di carte, puzzilli e potenziali combo da ordinare e massimizzare oppure si
lavora di fantasia e ci si stupisce a vedere i propri lanzichenecchi egiziani
conquistare la Groenlandia intanto che a casa si studiano i combustibili per
razzi. Risultato soddisfacente? Mah…
L’ambientaz…che? Beh… è un
gioco di civilizzazione… dura ambientare quattromila anni di terra in un gioco…
Cosa? Le plance sono tutte sono uguali? Nooo! Sul lato B delle plance hai delle
azioni speciali… Vabbeh… Qualcuno vuol giocare a Skip Bo?
Per fortuna c’è il
regolamento che non lascia molti dubbi anche se è stato necessario un supplemento
per i vari poteri speciali delle meraviglie e dei consiglieri ma è una pecca
banale; subito si potrà iniziare a giocare in maniera abbastanza coerente con
soddisfazione da 2 a 5 giocatori. Il numero assurdo di carte e l’uscita
totalmente randomica delle stesse lascia intuire che ben difficilmente si
riuscirà a stabilire una strategia vincente, meglio lasciarsi guidare dalle
correnti dell’alea e puntare al massimo sempre e subito; oddio, alcune
regolette in base al numero dei giocatori ci sono ma sono talmente evidenti che
il non capirle porterà lo sventurato giocatore a passare un paio d’ore ad
annaspare alla disperata ricerca del minimo per sopravvivere (e non sarà
divertente intanto che gli altri si dilettano con carri armati, scoperte
scientifiche e costruzione del Louvre) mentre i punti vittoria attraccheranno
in porti lontani…
Dunque, gira le carte, compra
le carte, piazzaci su gli ometti, guarda i simboli e riscuoti/paga le risorse. Ogni
tanto guarda gli altri come stanno a forza militare per non incorrere in
penalità e occhio ai libri che sembrano punti vittoria ma non lo sono ma te ne
fanno fare (soprattutto se si gioca in 5). Non una botta di originalità ma il
meccanismo gira abbastanza bene superando anche i conteggi parziali che
obbligano, se qualcuno non l’avesse ancora capito, a non avere una strategia in
quanto tutti devono preoccuparsi di tutto. Sembra quasi che i nostri creatori
Finlandesi abbiano fatto di tutto per togliere qualsiasi tentazione di
controllo al gioco, però subdolamente! In pratica non ti accorgi che non puoi
far nulla contro il destino. Quasi filosofico questo titolo…
materiali ***
ambientazione *
regolamento ****
scalabilità *****
rigiocabilità ****
innovazione **
interazione ***
meccaniche ***
strategia *
tattica *****
GIUDIZIO 6.5
ambientazione *
regolamento ****
scalabilità *****
rigiocabilità ****
innovazione **
interazione ***
meccaniche ***
strategia *
tattica *****
GIUDIZIO 6.5
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