giovedì 28 maggio 2015

MERIDIAN - Fasi 3 e 4, l'inarrestabile forza (3 di 4)



La Rok era in fermento, oramai mancava pochissimo all’impatto con Meridian e le avanguardie degli Orks erano oramai saldamente padrone delle teste di ponte sul pianeta.
Ma Ghazgull non era contento.
Botte ne avevano tirato tutti e tante; Gork e Mork si erano dimostrati prodighi di consigli brutalmente aztuti o aztutamente brutali ma…
“VOGLIO ZAPERE KOZA PREPARANO QUELI ROTZI!!!” Urlò Ghazgull picchiando selvaggiamente il cugino Ghazzakhan.
“Non è pozzibile che ki okkupa la MIA Rok mi nazkonda qualkoza! La Rok è MIA e tutto kuello che c’è zopra è MIO! Anke le tezte di queli rotzi! E poi perké sono rotzi? Il rotzo è MIO!”
Dopo un paio di craniate contro il setto nasale del cugino Ghazgull cominciò a vedere rosso e si calmò.
“Va bene. Non c’è problema. Preparate i karri ke vado io a vedere koza fanno queli rotzi kon le korna.”
“Ahem…” Gallosh, valoroso KapoMek che aveva assistito sia alle innumerevoli scorribande su Meridian che avevano portato gli Orks ad un passo dai cuori nevralgici delle difese di Eldar e Blood Angels che al brusco stop (dopo il brillante recupero di un qualcosa meccanico e rosso che ancora stavano studiando) contro le fortificazioni caotiche, si schiarì la voce sperando che il rumore distraesse il gran capoguerra e gli facesse dimenticare l’ultima frase.
“Koza vuoi Gallosh? Lo zo che quando ti skiarisci la voce cerki di diztrarmi. Koza non va nel mio aztutamente brutale piano?”
“Gran KapoGuerra e valorozizzimo e fortizzimizzimo Ghazgull, purtroppo devo komunikarti ke abbiamo penuria di karri…”
“Koza è penuria? Zi mangia? Ci zi può picchiare kualkoza?”
“No… è ke non abbiamo più karri…”
“…”
Le mani di Ghazgull si avvicinarono pericolosamente al collo di Gallosh.
“Zpiegati.”
“Purtroppo i kozi rotzi con le korna hanno prezo tutti i noztri (ed i loro) tezki e le noztre lamiere e sembra zia tutto zparito… Dalle urla abbiamo kapito ke è ztato donato tutto a Khorne…”
Ghazgull urlò e strepitò e sbraitò e percosse tutto e tutti. “La Rok è MIA! Tutto è MIO! Nezzuno può prenderzi la MIA roba! Nezzuno può regalare nulla a Khorne! Khorne ha il mio metallo e non è più MIO amiko! Ti pikkierò Khorne! Ti picchierò fino a farti diventare rotzo dal dolore! il TUO dolore che zarò ztato IO a decidere di regalarti!”
Improvvisamente si fermò in mezzo allo scempio che una volta era stata la sua tenda. Un’idea, un piano brutalmente astuto fece capolino nella sua testa.
“Glommash! Vieni qui!”
Un mostro verde si presentò dinnanzi a Ghazgull, il gran KapoGuerra Glommash aveva morso il freno per troppo tempo, ora era giunto il suo momento; e non si sarebbe lasciato scappare l’occasione per dimostrare che lui era il più forte su quel pianeta. Tornati poi a casa avrebbe messo in chiaro le cose con Ghazgull, ma ora non vedeva l’ora di ricevere degli ordini che finalmente avrebbero liberato la sua voglia di sfaldare quel misero pianeta abitato da miseri esseri.
“Glommash, azkoltami. Il piano è zemplice. Vai dagli omi rotzi coi kapetzoli. Uccidili tutti e porta via tutti i karri. Poi torna koi karri ke skiantiamo i kozi rotzi e gli rubiamo quelo ke nascondono e poi andiamo a pikkiare i rekkiapunta kon tutto quelo ke abbiamo.”
Glommash sorrise e senza dire una parola se ne andò.
“Ghazzakhan! Dove zei?!?”
Il cugino emerse dalla buca che aveva velocemente scavato nel pavimento quando Ghazgull aveva dato fuori di bruttobrutto.
“Ghazgull, hai ordini? Devo infiltrarmi? Nazkondermi? Spiare? Ezkogitare un piano aztutamente diaboliko?”
“Trovami un KapoMek. Quezto è rotto.” Disse Ghazgull indicando i resti di Gallosh.

25 punti (2-1, 3-0, 3-0, 2-1)

MERIDIAN - Fasi 3 e 4, l'inarrestabile forza (2 di 4)



Nel muro tra le marcescenti casse di un non meglio riconoscibile mangime per bestie da ingrasso ed all’occasione per gli abitanti dei livelli inferiori si aprì uno spiraglio di luce.
Uno sguardo magnetico scrutò brevemente lo spazio antistante e subito sparì così come l’unico indizio che lì vi era la sala dei bottoni dei primi e veri abitanti di Meridian (gli altri, chi prima e chi dopo erano solo degli invasori).
Poco dopo un bussare insistente fece scattare Ilic che corse ad aprire la porta.
“Mio Principe bentornato! Ero in ansia dopo il nostro ultimo incontro ma speravo fosse andato tutto bene!”
Yriel, Autarca di Iyanden e comandante delle forze che difendevano Meridian non fece tempo ad entrare che un rombo cupo simile al brontolio di un immane tuono assordò i cunicoli del III livello.
“Immaginarsi se quella scavezzacollo di Ethelys non doveva risvegliare anche Slaanesh…”
Entrò nella sala una meravigliosa figura ricoperta poco abbondantemente di latex che esclamò “Che profumino!”
“Cara Principessa, è un onore poter gioire della vostra compagnia, eravamo ansiosi di raccontarvi…”
“Eravate? Chi oltre a voi, caro Principe, è ansioso?”
Yriel si guardò attorno stranito e, dopo un attimo tirò un calcione allo stativo che sorreggeva la mappa del pianeta.
Lo stativo si piegò gemendo e dal nulla ricomparve Ilic.
“Allora, caro Nightspear, illuminaci su ciò che non possiamo più cambiare e ciò che dovremo fare.”
“Mio Principe, mia dolce Pringlfnessa…” Ilic sospirò guardando le dolci forme della Principessa corsara.
“La situazione è oscura e presenta molte difficoltà, ma non tutto è perduto. Gli Orks sono tanti e brutti e cattivi e ci stanno subissando di legnate; ad ogni momento temo che mi arrivi l’allarme invasione, sono vicini, troppo vicini perché noi non si debba contrattaccare con le armi più devastanti del nostro arsenale. Non possiamo permetterci un’ulteriore sconfitta e ben difficilmente possiamo attenderci un aiuto dai rossi marine e dai loro nuovi rozzi alleati.”
Lo sguardo di Ethelys si corrugò “Chi sarebbero questi nuovi rozzi invasori?”
Ilic si prostrò gemendo “Non volevo contrariarvi Principessa! Lo giuro! Non volevo!”
Un secondo calcio ristabilì il morale del capo degli scout che continuò “Una nave pilotata da un ubriaco è entrata nell’atmosfera di Meridian ed ha rischiato prima di tamponare la Rok e poi di schiantarsi al livello XXIII. Quando è riuscita ad arrestarsi sono sbarcati degli energumeni grigi ruttando e sbavando su barbe un po’ démodé. Da informazioni pare che siano Space Wolves.”
“Ora manca che un Berseker diventi governatore di questo pianeta e poi siamo a posto!” Ruggì Yriel “...anche se ultimamente pare che anche quegli psicopatici abbiano acquisito nuovo ardore…” Interruppe Ilic.
Yriel lo fulminò con lo sguardo. Aveva ancora in mente la scena che si era presentata agli eroici Eldar penetrati nelle difese caotiche sulla Rok. Cannoni, cannoni grossi, e tanti. Per fortuna ora non avrebbero più nuociuto, e chissà che gli Eldar non sarebbero riusciti a zittire almeno gli alleati infoiati degli Orks.
“Ma cos’è questo profumino?” Incalzò Ethelys.
Yriel ghignò… “Un esempio dell’ardore che presenteremo ad Orks, psicobruti di Khorne ed achiunque si frapponga fra noi e la salvezza di questo pianeta. Il futuro è nostro! Mwahahahahah…”

Finita la riunione cominciarono a cenare.


21 punti (3-0, 2-1, 2-1, 2-1)

MERIDIAN - Fasi 3 e 4, l'inarrestabile forza (1 di 4)




Khorne era felice. Tonnellate di teschi e di rottami gli erano piovute sulla testa. Tante, tantissime offerte erano dei suoi discepoli che si erano immolati per la sua gloria. Alcune erano un po’ troppo bruciacchiate (e quindi inutilizzabili) ma il sangue che ancora gli gocciolava tra le labbra aveva il gusto dolce del miele per un grizzly.
Eligor entrò in casa ansimante e sull’orlo di un collasso. Il mantello gli penzolava nerastro dalle spalle ma il ghigno stampato sul demoniaco volto lasciava presagire che solo buone notizie erano in arrivo.
“Scialla papi!” Un colpo d’ascia gli fracassò una delle nuovissime corna che gli erano spuntate sulla fronte.
“Ma perché?!?” Piagnucolò l’ex principe demone ora nella sua forma di skulltaker.
“Finalmente mi sono liberato delle ali che parevo un bersaglio volante, riesco ad arrivare nel centro degli schieramenti avversari (anche se non riesco ancora a tirare un colpo… tutti scappano…), mi porto dietro metà delle 27 legioni di Vaiasuso che arriva dove e come meglio non si può, ti offro crani e sangue e tu mi sfasci le corna?”
“Figlio! Se ti esce ancora la parola scialla dalla bocca non avrai più una bocca con cui parlare. Ora narrami le tue gesta che sono orgoglioso di te!”
“Beh… è facile… Dopo aver letto le nuove scritture abbiamo perfezionato una tattica che ci permette, a costo irrisorio, di impantanare e far morire dalla fatica qualsiasi avversario.”
E fu così che Eligor narrò le gesta degli eroici Daemonkin che, dopo aver subito una sonora legnata dagli Eldar che oramai si trovavano ad un passo dal centro del comando caotico, avevano perfezionato i loro attacchi contro gli odiati marine piombandogli addosso come un monsone estivo piomba addosso ad un villaggio di pezzenti bramini indiani. La carneficina che ne era scaturita sarebbe stata ricordata per molti anni su Meridian e il cuore delle forze asservite al falso imperatore, supportate ora da un branco di lupastri rognosi era ora alla portata delle formidabili armi d’assedio devote al rosso demone.
Dopo l’attacco Eldar pure gli alleati Orks, ingolositi da quanto trovato nei dintorni dell’accampamento caotico, avevano tentato di sfondare al centro le difese di Khorne, ma la violenza della risposta aveva prima lasciato loro senza mezzi per potersi muovere ed in seguito si era scatenata una mattanza che neppure le tonnare tra Scilla e Cariddi potevano lontanamente eguagliare.
Ora si sperava che le forze verdi si incanalassero dove tutti sulla Rok si auspicavano. Verso la superficie di Meridian. Il pianeta era oramai condannato ed il sogno di poter aprire un portale Warp in faccia agli Ultramarines era quasi, finalmente, diventato realtà.
Khorne chiuse gli occhi ed ansimò dal piacere.
“Vai figlio. E portami nuovi mattoni per il mio trono e nuovo sangue per le mie labbra. Ho di nuovo sete.”

13 punti (0-3, 1-2, 1-2, 2-1)