Khorne, malgrado i dolori lancinanti alla testa, sbraitò alla sua schiava Ulrike di portargli un cachet.
“Come
si sente mio Signore?” Domandò la sguattera che, strisciando sul
pavimento, portava al suo padrone una Panadol immersa in un bel
bicchierone di sangue orchesco tiepido.
“Come
se mi stessero smontando le corna a sprangate!” Fu la rabbiosa reazione
del malefico che, dopo aver preso il bicchiere la cacciò in malo modo.
“Malefico
imperatore! Che mai mi starà capitando? Nurgle e Tzeench li ho lasciati
in mutande iersera al poker settimanale e per un po’ non si faranno
vedere; Slaanesh si sta divertendo coi giocattolini che gli ho fatto
spedire dalla Play Doh, Mala’l… boh?!? E’ da anni che non si fa più
sentire...”
Khorne
sorseggiò il beverone cercando di capire perché il cranio era in
procinto di sfondarsi, improvvisamente una miriade di lucine si
illuminò. Khorne urlò. Milioni di spilli gli stavano perforando gli occhi facendogli sentire immensi deserti di dolore, ma finalmente
un’idea fece capolino.
Faaris
IV: quel maledetto pianeta crogiuolo di fango e monnezza che chissà
perché era diventato l’ombelico del mondo dei paria.
Tutte
le razze avevano mandato una qualche armata su quel pezzo di roccia. I
seguaci del falso imperatore ed i loro cagnoloni in armatura perché sì, i
Tiranidi son peggio degli zingari, i Necron pare che ci abitassero
ancor prima del prima, i Tau perché non hanno altro di meglio da fare…
peggio dei venditori porta a porta di scopettoni con il loro “Bene
Superiore”, gli Orchi perché il loro QI è equiparabile a
quello di una ruota per criceti e gli Eldar… cosa vuoi capire da
qualcuno che chiama l'orgoglio del proprio esercito “arlecchini”?
Ed
il Caos? Khorne non si soffermò nemmeno sul dubbio: dove vi sono morti,
dolore, sofferenza, sete di potere e di sangue dell’avversario vi è
Caos.
Quello che però non lo lasciava tranquillo era CHI, come emissario del Caos, era presente su Faaris…
Khorne impallidì (e ce ne voleva per farlo impallidire) al primo nome che gli venne in mente: PERKELE!!!
“Ma
no, quell’idiota si è preso una tale strigliata dopo aver lasciato
incisivi contro gli Orchi e gengive contro i Tau che per un pezzo non
oserà portarmi per il mio trono i teschi delle MIE orde…
…
ULRIKE!!! SVELTA!!! IL GREPID!!!
Ulrike
questa volta non strisciò. Se il suo Signore e Padrone ordinava il
Grepid la situazione era veramente grave e, a costo di subire le più
orride punizioni, le formalità erano da evitare. Portò senza esitazioni
il farmaco a Khorne che, incurante dello sgorbio tremolante al suo
cospetto, ingollò una mezza dozzina di pastiglie.
Maleficoimperatorefigliodinessuno maledettoportatoredisfortunachettepossino…
“Di
Eligor! Mi sono scordato di Eligor! Lo sapevo lo sapevo lo sapevo! Quel
pazzo schizofrenico deve essere messo al guinzaglio! Era troppo tempo
che se ne stava accucciato nel suo cantuccio caldo… dovevo accorgermi
che qualcosa non andava, ma come faccio? Ho millemila legioni da
guardare, e poi i teschi del mio trono chi me li pulisce? Di quella
lazzarona di Ulrike non mi fido e le demonette non posso utilizzarle
perchè ci fanno la pipì dentro poi sai che puzza. Troppi pensieri e quel
mentecatto bello tranquillo a pensare come rovinarmi il mio regno.
Aahhh ma se lo piglio…. ELIGOR!!! Imperatoreschifoso ELIGOR!!!
Vieni al cospetto del tuo Signore che ti do un premio che a tuo confronto la progenie del Caos sembrerà Heidi Klum ELIGOOOOR!”
To be continued
Finalmente ci siamo risvegliati dopo un lungo tempo...:-P
RispondiEliminaMarzio.