Il campo di battaglia era silenzioso.
Eligor guardò senza sentimenti lo sfacelo delle truppe
fedeli al falso imperatore disseminate dinnanzi a lui.
In lontananza un Baneblade avanzava ed arretrava e si girava
sul posto come se lo spirito macchina non sapesse più a chi credere.
L’attacco di sorpresa si era rivelato un successo; i patti
erano stati rispettati, ora l’orda orkesca avrebbe potuto sfondare in qualsiasi
punto avesse desiderato, le pietose difese planetarie erano oramai uno sfacelo.
Eligor sogghignò ripensando a tutti quei trogloditi verdi
che avevano cercato di recuperare un qualcosa dallo scempio del passo all’entrata
del territorio di Khorne. Una mattanza, un genocidio, un’ordalia di sangue e
crani che la Bestia della Guerra aveva sicuramente apprezzato, così come aveva
apprezzato le frattaglie dei pezzenti rinnegati felici di esistere solo per
essere macellati.
Mancava poco oramai, il sangue versato su quel pianeta stava
per scatenare una tempesta Warp di dimensioni immani che a stento Khorne
riusciva ancora a tenerla a bada. Eligor fece cenno ai suoi seguaci di
prepararsi per l’ultimo viaggio, verso le forze di Vandis che non aspettavano
altro che poter uccidere e poter morire.
Un araldo arrivò trafelato consegnando un messaggio al
grande condottiero.
“Piccoli problemi con la retroguardia STOP Incontrato coso
grosso con orecchie da coniglio che ha sbarrato strada STOP Accompagnatori
portavano giocattoli che il calore dell’inferno a confronto è brezza frescolina
STOP Facciamo che voi andate avanti e noi (forse) arriviamo STOP”
Il buonumore di Eligor diminuì per un istante, ma un radioso
sorriso illuminò immediatamente dopo il suo volto: altri teschi per il trono di
Khorne. Proprio come doveva andare.
23 punti (0-3, 1-2, 1-2, 2-1, 2-1)
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